venerdì 5 dicembre 2008

Hina, confermati 30 anni al padre.

La Corte d'Assise d'Appello di Brescia ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Mohamed Saleem, il padre di Hina, la ragazza pachistana uccisa l'11 agosto 2006. Ha invece ridotto da 30 a 17 anni la pena per i due cognati della vittima, considerati complici nell'omicidio. Allo zio della giovane sono stati invece confermati i 2 anni e 8 mesi di carcere. La madre di Hina ha accolto con urla di disperazione la conferma della condanna.

La donna, in stato confusionale, è stata portata via da un'ambulanza. Poco prima della sentenza, il padre di Hina aveva lanciato un appello ai giudici. "Le volevo bene", ha detto il genitore della ragazza uccisa perché voleva vivere all'occidentale. "Non ho partecipato al delitto, ero in un'altra stanza, lo giuro su Gesù Cristo", ha poi aggiunto invece uno dei due generi condannati per l'omicidio della giovane.

Tratto: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo435213.shtml

Episodi come quello accaduto ad Hina non possono far altro che inorridirci al solo pensiero. Si potrebbero tirare molte conclusioni, alcune delle quali partendo da un presupposto religioso, ma non è ciò che cercherò di fare. La religione è intrinsecamente legata all'essere di una persona, alla sua formazione, ai suoi costumi, ai suoi modi di fare e benchè la famiglia di Hina fosse in Italia da molto tempo non è riuscita ad assimilarsi alla popolazione del posto. Lei però ci aveva provato. Lei che voleva vivere come un'occidentale aveva portato nella sua famiglia uno smacco ineguagliabile. E allora cosa restava da fare? Il padre la uccise.

Oggi la stessa persona ha avuto la forza di affermare davanti al giudice: "Le volevo bene". Non esistono scuse per gesti simili. Non può esserlo una religione -forse troppo rigida- e nemmeno uno scatto di ira o qualsiasi altra giustificazione, questa è pazzia. Per arrivare a commettere il reato peggiore per un essere umano, ovvero uccidere la persona a cui hai dato la vita, dev'esserci all'origine una punta di follia e nonostante ciò rimane una cosa inconcepibile. Davanti a queste sentenze la sola cosa che mi viene da dire è che ogni pena potrà essere solo troppo breve.

1 commento:

The young Jack ha detto...

Di nuovo ordinaria follia.